Continuando il cammino che ha portato il basso elettrico ad entrare a pieno titolo nel novero degli strumenti del linguaggio jazz, vi voglio oggi parlare della figura di un altro grande caposcuola: Steve Swallow.
La sua vicenda artistica è alquanto singolare ed è stata oggetto di un capitolo della mia tesi di laurea triennale incentrata sull’approdo del basso elettrico nel jazz.
Ormai contrabbassista affermato, ad un certo punto della sua carriera avviene il suo incontro con il basso elettrico e ne nasce un amore viscerale e travagliato che inizialmente lo porterà ad alternarsi tra i due strumenti, fino alla decisione senza ritorno di dedicarsi unicamente a quest’ultimo.
Questa svolta lo porterà a diventare un vero riferimento per le future generazione di strumentisti elettrici, coniando un approccio assolutamente personale ed esplorando sonorità inedite e peculiari abbinate al linguaggio jazz.
Tra le sue innovazioni si possono annoverare l’uso caratteristico del plettro e degli strumenti a 5 corde acustici con la corda di Do acuto tramite cui ha costruito il suo sound ed il suo fraseggio distinguibile al primo ascolto.
Esaminiamone ora più nel dettaglio la vicenda biografica ed artistica.
Steve Swallow è nato a New York City nel 1940 e ha trascorso la sua infanzia a Fair Lawn, New Jersey.
Prima della svolta al basso acustico, all’età di quattordici anni, ha studiato pianoforte e tromba.
La sua adolescenza è illuminata dalla scoperta del jazz.
Ha compiuto i primi tentativi di improvvisazione con Ian Underwook.
Durante gli anni trascorsi presso la Yale University studia composizione con Donal Martino, e suona il dixieland con molti dei grandi, tra cui Pee Wee Russell, Buck Clayton e Vic Dickenson.Nel 1960 incontra Paul e Carla Bley, lascia Yale, si sposta a New York City, e comincia ad effettuare tournée e a registrare con Paul Bley, The Jimmy Giuffre Trio e il sestetto di George Russell.
Si esibisce nei primi anni Sessanta con João Gilberto, Sheila Jordan, e gruppi diretti da Benny Goodman, Marian Mc Partland, Chico Hamilton, Al Cohn, Zoot Sims, Clark Terry, Bob Brookmeyer e Chick Corea.
Nel 1964 si unisce all’Art Farmer Quartet con la partecipazione di Jim Hall, e inizia a comporre musica.
Molte delle sue composizioni sono state registrate da artisti Jazz di rilievo, inclusi Bill Evans, Chick Corea, Stan Getz, Gary Burton, Art Farmer, Phil Woods, Jack DeJohnette, Steve Kuhn, Lyle Mays, Jim Hall e Pat Metheny.
È stato in tournée dal 1965 al 1967 con lo Stan Getz Quartet, di cui faceva parte anche Gary Burton (sostituito nel 1967 da Chick Corea) e Roy Haynes.
Nel 1968 lasciò Getz per unirsi al quartetto di Gary Burton, sodalizio che ha quasi sempre mantenuto per venti anni.
Ha eseguito più di 20 registrazioni per Burton, la più recente è Six Pack, realizzata nel 1992.
Dal 1970 passa definitivamente dal basso acustico a quello elettrico.
Pare probabile che abbia visto utilizzare lo strumento da Jack Bruce (Cream) in occasione di palchi condivisi durante dei festival.
Affascinato dalle possibilità timbriche dello strumento associato al jazz, decise di procurarsene uno al NAMM, scegliendo appunto uno strumento Gibson.
Da un’intervista reperita sul sito BassFrontiersMag è lo stesso Swallow a spiegare il suo incontro con il basso elettrico: “La mia transizione dal basso acustico a quello elettrico è una lunga storia, ma la risposta più concisa a cui ho pensato è che non è stato qualcosa che ho scelto di fare. Non ho scelto il basso elettrico; lui ha scelto me. Come la maggior parte dei jazzisti, ero profondamente prevenuto rispetto agli strumenti elettrici, che per me erano relegati ad un mondo di scarpe scamosciate blu e pantaloni a punta (alludendo al rock&roll – n.d.r.), ma un giorno senza motivo particolare ho preso un Gibson EB2 e mi sono innamorato. Non c’era niente che potessi fare al riguardo; era solo questione di tempo prima che lasciassi l’acustico e migrassi all’elettrico “
In seguito passerà all’utilizzo di uno strumento P-Bass e poi di strumenti realizzati su sue specifiche in collaborazione con liutai quali Froc Fillipetti, Ken Parker and Harvey Citron che si sono avvicendati negli anni per soddisfare la sua continua ricerca timbrica e tecnica in materia di basso elettrico.
Da qualche anno a questa parte utilizza prevalentemente strumenti realizzati da Citron che sono semi-acustici, con pickup piezoelettrico EMG e 5 corde con la corda di C acuto.
Dal 1974, ha insegnato per due anni al Berklee College of Music.
Nel 1976 gli è stata conferita una borsa di studio del National Endowment For The Arts per mettere in musica le poesie di Robert Creeley, composizioni poi registrate per un album dell’ECM.
Si è esibito con artisti molto diversi tra loro come Dizzy Gillespie, Michael Brecker, George Benson e Herbie Hancock, e ha registrato con Stan Getz, Bob Moses, Steve Lacy, Michael Mantler e Kip Hanrahan. Ha anche suonato in registrazioni prodotte da Hal Willner, con la partecipazione, tra gli altri, di Carla Bley, Dr. John e James Taylor.
Nel 1978 si è unito alla band di Carla Bley; ha quindi continuato a esibirsi e registrare con lei in vari contesti. Ella diverrà anche sua compagna nella vita oltre che inseparabile partner musicale.
Ha coprodotto molti album con Carla Bley per le sue case discografiche WATT e XtraWATT, incluso Night-Glo (1985), che Carla ha scritto per lui, e Carla (1987), una collezione di canzoni che Swallow ha scritto per questa artista.
È stato in tournée e ha registrato spesso con John Scofield dal 1980 al 1984.
La sua attività musicale lo ha portato ad esibirsi, registrare ed avere collaborazioni prestigiose in tutto il mondo, a conferma ulteriore della sua fama di compositore ed esecutore raffinato.
Swallow è stato numerose volte vincitore dei sondaggi della prestigiosa rivista statunitense Down Beat per la categoria basso elettrico ed ha ottenuto anche il riconoscimento Electric Bassist of the Year nel 2001 da parte della Jazz Journalists Association. Attualmente continua la sua attività di compositore e strumentista prevedendo dei concerti live nel 2021 compatibilmente con la sua età avanzata che ne ha diradato la presenza sui palchi.